Hell's Angels, Rapine ed estorsioni, nel Nordest

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Aceto66
view post Posted on 13/6/2009, 15:05




da, Il Messaggero .it

Rapine ed estorsioni, nel Nordest
scatta il blitz contro gli Hell's Angels

Da Verona a Pordenone. 23 arresti, sequestrate armi
da fuoco, asce e spade. In carcere anche biker vicentino


VERONA - 23 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti degli affiliati al gruppo motociclistico Hell's Angels per i reati di associazione a delinquere finalizzata alle rapine, estorsioni,violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato. L'indagine è nata dopo dopo una spedizione in grande stile a Padova conclusa con una mega rissa,

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Le ordinanze contro i bikers sono scattate a Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Roma, Milano, Torino, Trieste, Cuneo, La Spezia, Pordenone, Lucca, Pavia e Massa Carrara. Tra le persone finite un manette c'è anche un vicentino, Simone Zen, 31 anni, ritenuto uno dei capi storici del gruppo.

Il quartier generale degli Hell's Angels è stato individuato in un albergo di dove soggiornavano 140 Hell's Angels che provvedevano, durante la loro permanenza ad assicurare veri e propri servizi di vigilanza esterna, con loro adepti, nel ruolo di vere e proprie sentinelle.

Per gli spostamenti sul territorio, avvenuti sempre in blocco, utilizzavano due pullman e sei furgoni. Emblematica l'adozione di strumenti di difesa passiva e contenimento, come i paradenti, le conchiglie paragenitali, i giubbotti anti-sfondamento indossati, oltre all'armamentario costituito da aggressivi chimici in bombolette spray, noccoliere, cinghie e vari corpi contundenti quali cavalletti in ferro, transenne, bottiglie, pannelli divelti, che all'occorrenza diventavano per l'appunto vere e proprie armi.

Trovate e sequestrate armi da sparo clandestine del tipo della famigerata "penna-pistola" calibro 22, asce, spade, scimitarre ed aggressivi chimici.
Durante l'operazione sono state anche perquisite le "club-house" di alcune città italiane, ossia i quartier-generali dove venivano pianificate, discusse e predisposte le loro attività illecite.

da La Stampa.it

Verona, blitz contro la gang
dei motociclisti "Hell's Angels"

Oltre venti ordinanze di custodia
cautelare in carcere per rapine,
estorsioni e associazione a delinquere


ROMA
La Polizia di Stato di Verona sta eseguendo oltre 20 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti degli affiliati al gruppo motociclistico denominato «Hell’s Angels» per i reati di associazione a delinquere finalizzata alle rapine, estorsioni,violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato. Le indagini, condotte da personale della Squadra Mobile di Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Roma, Milano, Torino, Trieste, Cuneo, La Spezia, Pordenone, Lucca, Pavia e Massa Carrara, sono state coordinate dal servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato mentre il Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia-Europol ha avviato le procedure per la localizzazione e cattura degli indagati residenti in Germania e Francia.

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"questa è un'idea per non fare sempre le stesse cose........." :(bemad):
 
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Aceto66
view post Posted on 13/6/2009, 15:59




Ma chi sono gli Hell's Angels gli angeli dell'inferno




da Il Corriere del Veneto.it

Nemici (affiliati), capi Simboli e gerarchie delle tribù dell’odio
Harley e traffici, cosa si nasconde dietro i gruppi


VERONA — Un teschio con l’elemetto. E un’ala d’angelo. E’ un marchio registrato. E pure protetto da copyright. I «colori», quelli che ogni affiliati anela ad avere, ma che non vengono concessi a tutti, sono il bianco e il rosso. E’ per tutto questo che i loro rivali li chiamano «tam pax » o «pennuti». Ed è per quel simbolo che si sono scelti, che la squadra mobi le scaligera ha denominato l’operazione che li ha portati in carcere «Ali spezzate ». Non hanno neanche la pallida aurea dell’eroe romantico che aveva Marlon Brando ne Il Selvaggio, gli Hell’s Angels nostrani. Quelli ingabbiati dalla polizia scaligera. Ma hanno la stessa rabbia.

L’appartenenza la portano addosso, sui loro giubbotti. E spesso, accanto ai vari «patch», i distintivi in stoffa, hanno anche quello dell’«onepercent». Quell’uno per cento che è stato trovato anche sulle «uniformi » dei membri veneti degli «angeli dell’inferno ». E che indica i club che vogliono essere «fuorilegge », quelli che non vogliono mischiarsi con la «semplice», per loro, passione del motociclismo. Hanno anche altri distintivi, gli Hell’s arrestati. Quello del «dequiallo», di cui può fregiarsi solo chi ha aggredito o si è scontrato con la polizia. O il patch della «filthy few», la luri da minoranza, «onorificenza» che spetta a chi ha commesso omicidi o reati gravissimi, senza mai essere scoperto.

Su uno dei coltelli sequestrati era impresso l’acronimo «Affa»: Angels forever, forever Angels. Sono altro dai bikers, gli Hell’s Angels. Se non tutti, molti. Tanto che in diversi Paesi sono considerati una vera e propria organizzazione criminale. Dietro la passione per le Harley Davidson, dietro quell’invenzione tutta degli Angels che è il «chopper» - vale a dire la moto customizzata - da anni vengono gestiti traffici di droga, prostituzione, racket. Hanno anche una «deriva» politica, gli Hell’s. Una deriva da cui sono nati, alla fine del la seconda guerra mondiale, che richiama alla destra. Ma che in realtà si fregia più dei simboli, che dell’ideologia.

In Veneto gli Hell’s si muovono sull’asse Padova - Treviso. Travalicano in Trentino, in particolare nella zona di Bolzano. E bazzicano a Milano, dove c’è la «charter», la sede, più importante. Hanno due nemici storici, gli Hell’s Angels veneti. Gli stessi di tutti gli Hell’s. Vale a dire i Bandidos in Trentino e gli Outlaws, il motor club che volevano attaccare in fiera a Verona. Qui gli Hell’s non hanno mai attechito. Hanno un gruppo affiliato, gli «Unknown», gli sconosciuti. Ma niente di più. Qui, come Mantova e Rimini, è territorio degli Outlaws. Hanno una struttura assolutamente gerarchica. E ogni «avanzata» è contraddistinta da un atto che, spesso e volentieri, è contrario alla legge. E ieri, quando i nomi degli arrestati hanno iniziato a circolare, sono partite anche le minacce a chi dava la notizia. Lo scrittore altoatesi no Joseph Zoderer li ha definiti «gente di scarsa cultura e senza potere, che crede di raggiungerlo acquistando moto costose, imitando personaggi 'forti', da film. Che pensa di vivere alla grande, portando si in casa un pezzo di Far West». Loro, gli Hell’s, sono così. Non condividono, se non tra di loro, nulla con l’esterno. Nella buona e nella cattiva sorte.




Da Wikipedia

L’Hells Angels Motorcycle Club ("club motociclistico angeli dell'inferno") o HAMC è un’associazione motociclistica nata negli Stati Uniti e oggi diffusa in tutto il mondo, i cui membri, tradizionalmente, montano motociclette Harley-Davidson.
Nel 1965 gli Angeli sono oggetto di un dettagliato rapporto del procuratore generale della California, che elenca un numero impressionante di reati commessi da affiliati al gruppo, e sono considerati, oggi, da gran parte delle polizie mondiali, un'organizzazione criminale internazionale.

Tutto nasce da un gruppo di reduci della II Guerra Mondiale, che per una ragione o per l'altra non riuscivano ad accettare il ritorno alla società e vivere una vita "normale". Al momento del rientro negli Stati Uniti formarono vari gruppi motociclistici passando la maggior parte del tempo viaggiando, bevendo, facendo risse e vivendo ai limiti del legale.
Vi erano molti club "fuorilegge", tutti contraddistinti da nomi irriverenti e rabbiosi, come i Pissed Off Bastards Of Bloomington (POBOB), gli Outlaws MC (tutt'ora esistenti), i Market Street Commandos MC, i Gypsy Jokers MC (anch'essi tuttora esistenti), i Satan’s Slaves MC, e i Booze Fighters MC (anch'essi tuttora in attività).
Il 17 marzo 1948, a San Bernardino (in California), i POBOB (Pissed-Off Bastards Of Bloomington) cambiarono nome in Hells Angels. Il nome deriva da un film del 1927 con Ben Lyon e Jean Harlow. Diretto e prodotto da Howard Hughes, la pellicola Gli angeli dell'inferno narrava la storia di un gruppo di aviatori della I Guerra Mondiale.
Durante la II Guerra Mondiale, tra l'altro, era divenuta pratica comune tra gli stormi dei bombardieri dell'esercito statunitense rinominare i propri aerei ("Memphis Belle" ecc.) e i propri equipaggi (Panda Bears, Flying Tigers, ecc.) con nomi di fantasia che sottolineassero, nella maggior parte dei casi, il carattere coraggioso e impavido dei militari.
Un gruppo comandato dal Capitano Irl Baldwin adottò il nome Hell's Angels. Si narra che Baldwin stesse girovagando con i suoi uomini, cercando di trovare un nome "intelligente", e alla fine fece una proposta che riscontrò il favore di tutti gli aviatori del suo equipaggio, ovverosia nominare il proprio stormo di bombardieri usando il titolo del film di Howard Hughes. Un aviatore disse che suonava bene, dato che sembrava "il nome più vicino all'inferno ("hell") che nessuno avesse mai avuto". Tale stormo di bombardieri si guadagnò ben presto la fama di un gruppo feroce, impavido, sanguinario, avvezzo al pericolo e alla violenza, oltre che all'abuso di alcolici e alla consuetudine di indossare uniformi non conformi a quelle dell'esercito americano. Tutti elementi, a detta degli attuali Hells Angels, completamente frutto di fumose ed inattendibili leggende di guerra, in realtà per niente confermate dai dati concreti delle ricerche storiche effettuate sinora (rimane, tra l'altro, senza una conferma precisa l'ipotesi che alcuni membri dei vecchi Pissed-Off Bastards Of Bloomington avessero realmente fatto parte dello stormo di bombardieri B-17 nominato, per l'appunto, Hell's Angels dal Capitano Baldwin).



Tornando al club, i ranghi aumentarono soprattutto dalla fine degli anni '50, con sedi a San Francisco nel 1954 e Oakland nel 1957. Il presidente e fondatore del charter ("sede", nel gergo degli Hells Angels, al contrario di tutti gli altri motorcycle club che solgono definire le loro sedi col termine chapter) di Oakland era Ralph "Sonny" Barger. Fu la sua ambizione e anticipata visione delle cose che aiutò a trasformare gli Hells Angels nel più potente e conosciuto club motociclistico del mondo, producendo tutto quell'insieme di cultura "biker" underground (definita in certi casi anche come "Kustom Kulture") che si diffuse a 360 gradi tra tutti gli altri club motociclistici "irregolari" statunitensi prima e mondiali poi, alcuni già esistenti da decenni e quindi precedenti agli stessi Hells Angels (come quello degli Outlaws, fondato nei pressi di Chicago nel 1935). Assolutamente da citare l'invenzione, da parte degli Angeli dell'Inferno, della cosiddetta "moto customizzata" o più semplicemente chopper (dal verbo inglese "to chop", tagliare). Un modello di motociclo che partiva dal telaio delle famose Harley-Davidson degli anni '50-'60 (del tipo in dotazione alla polizia americana, e che veniva denominato full dresser nel gergo dei motociclisti, ovverosia un motore ancora completo di accessori e meccaniche ritenibili "superflue"), il quale veniva liberato (da qui l'uso del termine "chopper") da tutte le varie meccaniche accessorie come i parabrezza, i parafanghi anteriori, le borse da viaggio, ecc. e quindi arricchito da un manubrio esageratamente alto, che avvantaggiava il riposo delle braccia del pilota nelle lunghe corse rispetto ai manubri più bassi, e dalla celebre bitch bar, lo schienale alto in dotazione alla postazione del passeggero (prerogativa quasi assoluta delle donne dei membri del club). I chopper si contraddistinguevano anche per le spettacolari aerografie eseguite sulle marmitte posteriori allungate verso l'alto e i serbatoi dei motori, i quali, nella maggioranza dei casi, venivano decorati con il simbolo del club in questione (nel caso degli Hells Angels, il famigerato teschio con l'elmetto alato visto di profilo). Un modello di motociclo, quindi, certamente entrato nella storia e tributato in pellicole cinematografiche leggendarie come il film Easy Rider, interpretato da Peter Fonda, Dennis Hopper e Jack Nicholson, i quali guidano, in questa famosa produzione underground hollywoodiana, proprio alcuni tra i primi e più classici prototitpi di chopper.
Nel 1959 Ralph "Sonny" Barger, in particolar modo, organizzò assieme ai presidenti degli altri charter del club un meeting da condurre assieme a tutte le altre forze rappresentative di tutti i maggiori club motociclistici "irregolari" della California, e propose una sorta di alleanza dalla quale avrebbero beneficiato tutti.
Gettando un occhio al futuro Barger, nei fatti, propose un'operazione di "regolarizzazione" della situazione allora vigente, a scapito del continuare a sopravvivere come gruppi motociclistici disorganizzati, e al fine di creare una vera e propria organizzazione nazionale facente capo a tutti i club motociclistici considerati "fuorilegge" dall'opinione pubblica del tempo.
Fu ugualmente di Barger l'idea di suggellare tale alleanza appena sancita tramite il famigerato distintivo a forma di rombo con la dicitura "1%" al suo interno.

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E fu così che egli divenne anche il primo "biker" ad aver tatuato sul braccio tale simbolo ormai celebre in questo ambiente. L'idea originaria di costituire una gigantesca e compatta corporazione motociclistica "irregolare" in alternativa all'American Motorcyclist Association non andò poi in porto per una serie di ragioni, ma il simbolo dell'"1%" fu completamente adottato da tutti i "club fuorilegge" dell'epoca che non si volevano assolutamente riconoscere nella visione perbenista e di vita della moto a livello hobbistico-familiare, reclusa nelle regole della società americana del tempo, che l'A.M.A. proponeva come sua immagine e attraverso i suoi eventi.
Il termine "1%" (Onepercenters) fu, per l'appunto, involontariamente coniato da alcuni esponenti dell'A.M.A., ovverosia l'associazione motociclistica istituzionale e regolare per tutti gli americani appassionati delle due ruote (i cui associati venivano dispregiativamente appellati dagli appartenenti ai vari "club fuorilegge" come i "motociclisti della domenica"). In seguito ad un paio di manifestazioni indette dall' A.M.A., durante le quali accaddero disordini e risse, per lo più causati da appartenenti ai suddetti "club fuorilegge" che intervennero in questi raduni senza alcuna autorizzazione o invito ufficiale (come nel caso del famigerato raduno californiano di Hollister, avvenuto nel 1947, il quale ha costituito l'ispirazione principale per la famosa pellicola de Il selvaggio con Marlon Brando), la stessa A.M.A., cercando di difendersi dagli attacchi della stampa statunitense del tempo, la quale tendeva ad individuare in tutto l'insieme indistinto dei motociclisti la causa di tali disordini, produsse una dichiarazione ufficiale nella quale, generalisticamente, si affermava che il 99% dei proprietari di moto era costituito da "gente per bene", mentre solo l'1% era formato da individui tendenti a comportamenti criminosi e ad atti di vandalismo e disturbo della quiete pubblica. Quello che l'A.M.A. non aveva previsto fu che i vari motociclisti che formavano i molti "club fuorilegge" considerarono questa affermazione come una sorta di vero e proprio riconoscimento d'onore. Difatti, oggi si può vedere il simbolo dell'"1%" indossato in tutto il mondo dalla maggior parte dei membri dei club motociclistici "non regolari" (e quindi al di fuori delle varie associazioni sportive o di mototurismo ufficiali di ogni paese, come la suddetta A.M.A. statunitense o la F.M.I. italiana).
Durante gli anni Sessanta l' "HAMC" ("Hells Angels Motorcycle Club") si fece conoscere al grande pubblico in molteplici occasioni, suscitando la curiosità ma più di frequente l'indignazione dell'opinione pubblica del tempo (definita dai "bikers" appartenenti ai vari "clubs fuorilegge" con epiteti come "i civili" o "i regolari"), per il modo di andare in giro vestiti, i vistosi ed esagerati tatuaggi, le lunghe barbe e capelli (assunti ad usanza ben prima degli hippies), le idee politiche fortemente pro-Guerra del Vietnam, ed infine l'apparente inclinazione ai movimenti dell'estrema destra (mai confermata, anzi per lo più smentita da loro stessi, nonostante alcuni tra i leaders più influenti dell' American Nazi Party, tra i quali il presidente George Lincoln Rockwell, tentarono più volte di convincere gli Angeli a trasformarsi in una sorta di corpo motociclistico para-militare in servizio alla destra militante ed extra-parlamentare americana).
Ma, al di là delle singole convinzioni di ogni membro del gruppo, per stessa ammissione degli Angeli i simboli mutuati dalla cultura nazista, come le varie aquile, le svastiche, le croci celtiche e quant'altro, erano un modo per scioccare i benpensanti e tener lontano eventuali scocciatori, più che una reale convinzione politica.
Nel 1965, durante una manifestazione di pacifisti contrari alla Guerra del Vietnam, gli Hells Angels caricarono il corteo in segno di solidarietà verso i militari americani che, al di là di ogni commento sulle ragioni del conflitto, combattevano e morivano comunque a migliaia di chilometri da casa (eclatante l'episodio successivo a tale evento, nel quale Ralph "Sonny" Barger scrisse una lettera alla Casa Bianca offrendosi volontario, assieme ad altri Angeli, per andare a combattere in Vietnam "in rinforzo" all'esercito regolare).
Sempre nel 1965, a seguito del sopraccitato rapporto del procuratore generale della California, il giornalista Hunter Stockton Thompson scrisse un libro (edito in Italia dalla Shake edizioni, collana Underground) sull'Hells Angels Motorcycle Club, intitolato (per la versione italiana di Shake edizioni) Noi siamo l'1%!. Il libro è recentemente stato ristampato da Baldini & Castoldi & Dalai Editore con il titolo originale "Hell's Angels". Da citare anche il componimento intitolato Agli Angels, frutto della mente del poeta Allen Ginsberg, il quale dedicò tale poesia agli Angeli subito dopo un famoso meeting che lui e Ken Kesey ebbero con loro, presso l'abitazione di "Sonny" Barger", al fine di stipulare una tregua tra essi e il movimento pacifista anti-guerra del Vietnam; durante l'incontro Ginsberg e Kesey, pur minacciati, offrirono LSD ai motociclisti e passarono con loro la notte, riuscendo a portare a buon fine la trattativa.
La seconda metà degli anni Sessanta segnò un ulteriore interesse sugli Hells Angels, che divennero protagonisti di vari B-movies a tema motociclistico, anche con pellicole esclusivamente dedicate a loro, come Angeli dell'inferno sulle ruote (film precedente ad Easy Rider in cui, per la prima volta, si può vedere un giovane Jack Nicholson nel ruolo di protagonista, ed in cui la partecipazione effettiva dei veri Hells Angels si limita a qualche comparsata in gruppo o a qualche ruolo di stuntman nelle riprese in moto più difficili) ed Hells Angels '69 (in cui lo stesso "Sonny" Barger recita una parte consistente assieme a soci della sezione HAMC di Oakland, come Terry The Tramp, Charlie Magoo, Skip Workman, Fu Griffin ed altri).
Un altro famoso episodio che li vide chiudere nel peggiore dei modi la decade in corso fu la loro partecipazione in qualità di servizio di sicurezza al concerto dei Rolling Stones tenutosi ad Altamont, in California, nel Dicembre del 1969: diverse ed ovviamente contrastanti sono le versioni sulle responsabilità dell'accaduto, ma Ralph "Sonny" Barger, presente a questo episodio, sostiene che dopo una lunga attesa sul palco degli Stones, l'agitazione del pubblico era ormai troppo pericolosa e difficilmente gestibile dagli Hells Angels.
A conclusione di un evento partito male,un tale di nome Meredith Hunter si fece largo fra il pubblico e, armato di pistola, esplose un colpo, per venir poi immediatamente respinto dal palco e mortalmente ferito a coltellate da Alan Passaro, un Hell's Angel intervenuto. Un tentativo di ricostruzione dell'intera vicenda, nel quale si può anche trovare la versione dei fatti di Sonny Barger, è stato compiuto con il documentario prodotto dal management dei Rolling Stones, Gimme Shelter. Alan Passaro fu in seguito scagionato dall'accusa di omicidio volontario trent'anni dopo, quando gli fu riconosciuta la legittima difesa. L'imputato era però ormai deceduto in prigione anni prima.
Gli anni Ottanta furono molto intensi per gli Hells Angels in America: nel giugno del 1979, infatti, parte l'operazione RICO (Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act). Diverse abitazioni private dei membri delle sedi di Oakland e San Francisco vengono prese d'assalto dagli agenti federali, ed un gruppo consistente di Angeli viene immediatamente arrestato e condotto in carcere, dove vi rimarrà per l'intera durata del processo, ovvero fino al luglio del 1980, senza alcuna possibilità di uscire su cauzione (fissata a cifre troppo elevate).
Dopo una durissima battaglia legale, alla fine del primo grado di giudizio le accuse di affiliazione caddero, non essendo suffragate da prove inconfutabili. Tale episodio costituì una serissima minaccia di chiusura definitiva per l'intero HAMC, almeno per quanto riguardava i charters statunitensi, dato che anche solo la semplice associazione al club avrebbe automaticamente comportato per chiunque l'accusa penale di affiliazione ad un'associazione criminale considerata alla stessa stregua della mafia.
Anche in Europa gli Hells Angels hanno incontrato diverse difficoltà, a cominciare da quella che viene ricordata come "La Grande Guerra Biker Del Nord", un periodo incluso tra il 1994 e il 1997 durante il quale gli Hells Angels hanno avuto un lungo rapporto di guerra con un altro club rivale, i Bandidos, originari del Texas e stabilitisi anch'essi in Europa. Un sanguinoso periodo contraddistinto da regolamenti di conti, attentati esplosivi alle varie sedi di entrambi i club coinvolti, risse in luoghi pubblici, sparatorie con ferimenti od uccisioni, e che ha visto coinvolti i paesi dell'area scandinava (Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia), contribuendo così a rafforzare nelle forze dell'ordine del centro-nord Europa la convinzione che gli Hells Angels potessero essere classificati come una vera e propria organizzazione criminale internazionale. La guerra ebbe fine solamente nella seconda parte del 1997, con una pace suggellata dalla stretta di mano tra i rappresentati a livello europeo di entrambe le fazioni in lotta davanti alle telecamere della TV di stato danese.
Ad oggi l'Hells Angels Motorcycle Corporation conta più di 250 charters sparsi in tutto il mondo, uniti sotto gli stessi "colori" (ovverosia il termine col quale vengono indicati i loghi di riconoscimento/simboli di ogni "club fuorilegge": i colori degli Hells Angels, al giorno d'oggi, costituiscono un vero e proprio marchio registrato e protetto da copyright).


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.....................per vostra cultura personale :(ciao):


Edited by Aceto66 - 13/6/2009, 17:37
 
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cricchetto21
view post Posted on 14/6/2009, 18:42




Alla faccia....mii quanto ferro !!!!garage a balla !!!
 
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(KENNY)
view post Posted on 16/6/2009, 09:21




Ognuno vive la moto a modo suo...... bisogna rispettare tutti... non c'è una via giusta e una sbagliata!!


MA VAFF...........


 
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view post Posted on 16/10/2021, 14:00

baby

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Basta una virgola fatta male e si alza un polverone mediatico ma quando tutto è al posto giusto e le missioni sono socialmente utili e dimostrano cosa vuol dire essere fratelli nessuno ne parla ne tutta invidia di gente senza ideali
 
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4 replies since 13/6/2009, 15:05   3001 views
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