SBK Portimao : Rea fa' scintille !!

« Older   Newer »
  Share  
cricchetto21
view post Posted on 25/1/2010, 20:23




Una Honda formidabile piega anche la Suzuki di Haslam e straccia il primato di Spies. L'anteprima in Portogallo mostra un 2010 combattutissimo

Portimao – Le previsioni davano sereno, invece in nottata era tornata la pioggia e alle dieci del mattino, quando le superbike sono scese in pista, l'asfalto era ancora macchiato di preoccupanti chiaro-scuri, di quelli che non invogliano a spalancare il gas a cuor leggero.
Nell'arco delle due ore abbondanti del primo turno però le condizioni del manto sono nettamente migliorate e i minacciosi e densi nuvoloni neri che incombevano sul circuito sono stati pian piano spazzati via dal vento.
I piloti dunque hanno aumentato progressivamente il ritmo e in vetta si è acceso un duello avvincente fra Jonathan Rea e Leon Haslam, che si è concluso nelle ultimissime battute del primo turno a favore del pilota della Honda, che è riuscito a prevalere sul collega della Suzuki per un solo millesimo: 1'43"059, contro 1'43"060.




Incoraggiante la ripresa delle Ducati ufficiali, che si sono piazzate al terzo e quarto posto rispettivamente con Haga e Fabrizio (stesso tempo al decimo) davanti a Biaggi e a Crutchlow.
Il secondo turno delle Superbike è iniziato alle 14.20, propiziato dal sole e da una temperatura prossima ai 19°: giusto ciò che serviva per chiudere in bellezza!
Dopo meno di cinque minuti dal via, Haslam si è piazzato in testa al turno con 1'43" basso e solo Toseland, a distanza di un'ora, è riuscito a superarlo resistendo al comando fin quando Rea lo ha scalzato ed ha iniziato a forzare scendendo dapprima fino a 1'42"6, infine a 1'42"270: nuovo primato ufficioso del circuito, strappato nientemeno che a Ben Spies, il fenomeno.
Haslam è riuscito a migliorare il suo già eccellente tempo di venerdì e con 1'42"557 si è piazzato al secondo posto precedendo uno scatenato Shane Byrne, unico dei ducatisti ad avere infranto il muro di 1'43". Alle spalle di Byrne si è sistemato Michel Fabrizio, staccato di poco più di 2 decimi dall'inglese compagno di marca.
E passiamo al quinto: è Cal Crutchlow e qualcuno potrà pensare che la prestazione odierna lo ridimensioni un po'... Tutt'altro: il pilota della Yamaha ha confermato di essere velocissimo; il suo tempo infatti – 1'43"141 – è stato ottenuto, a differenza di quelli che lo hanno preceduto, non con gomma morbida, ma con gomma da gara; quanto Cal ha montato quella morbida, e come tutti ne aveva una sola a disposizione, l'ha sprecata con un dritto e ha buttato al vento l'occasione di attaccare il primato di Rea. Crutchlow comunque nella classifica assoluta dei tre giorni ha mantenuto il quarto posto grazie all' 1'42"960 fatto registrare nella giornata d'apertura dei test.
Anche Biaggi non ha utilizzato – stando alle informazioni ricevute dalla Pirelli – la gomma morbida, ma ha comunque conseguito un soddisfacente settimo posto nella graduatoria complessiva col tempo di 1'43"3 ottenuto venerdì durante il primo approccio con la pista.
Le considerazioni finali di questi tre giorni di test sono abbastanza articolate: la Honda sembra più avanti nella messa a punto rispetto agli anni passati, quando accusava regolarmente un certo ritardo. Jonathan Rea sembra però l'unico in grado di sfruttarla al 100%, visto che Neukirchner stenta a trovare il passo giusto. La Suzuki sembra rinata: certo, Leon Haslam è davvero un gran manico, ma da solo non potrebbe lottare regolarmente per il primato se la moto non lo assecondasse. E che la GSX-R sia tornata in palla lo dimostra anche il rapido miglioramento di Guintoli, non ancora al massimo della disinvoltura su questa moto, ma già in grado di inserirsi nei "top ten".
La Ducati a Portimao non ha deluso: non è stata la più veloce in campo, ma tutti i suoi piloti hanno comunque ben figurato. L'impressione però è che ormai la superiorità della Desmo sia acqua passata e che quest'anno ogni decimo guadagnato alle Yamaha, Honda, Suzuki e Aprilia, costerà parecchio sudore sia in pista, sia al box.
La vera delusione di questi test si chiama Roger Lee Hayden, e la si riscontra apertamente sui volti di tutti i componenti del Team Pedercini. Fino a pochi giri dalla bandiera a scacchi finale, l'americano, fratello dell'ex campione del mondo della MotoGP Niky Hayden, non è riuscito a scendere sotto 1'48", poi, finalmente, ha avuto un guizzo che gli ha permesso di spuntare 1'46"990, a 4"7 da Rea e a 1"6 da Iannuzzo, penultimo con la Honda della Squadra Corse Italia.
Difficoltà di "ambientazione" col circuito e soprattutto con le gomme Pirelli? Può darsi, ma il distacco è davvero pesantissimo e il Team Pedercini è chiaramente in imbarazzo, anche perchè Javier Fores, seconda e valida guida della squadra, dopo aver girato venerdì ha avuto pessime notizie da un suo sponsor spagnolo e non è voluto scendere in pista nei rimanenti due giorni perché non sufficientemente sereno.
 
Top
0 replies since 25/1/2010, 20:23   9 views
  Share