| Altro che distrazioni da F1 e rally: il pesarese conclude impeccabilmente con la M1 la sessione di prove rallentate dalla pioggia. Stoner insegue ma distaccato
Sepang (MAL) - Non sappiamo se sarà così per tutta la stagione, ma da Sepang la MotoGp porta a casa un verdetto abbastanza chiaro: Casey Stoner insegue Valentino Rossi. Ma non c'è solo questo, andiamo con ordine. Valentino Rossi a Sepang ha fermato il cronometro a 2'00.925
“I pressimi test ancora a Sepang il 25 e 26 febbraio” La giornata inizia tardi, praticamente nel pomeriggio a causa della pioggia caduta nel mattino. Pista umida, inutile girare… Poi tutti cercano la prestazione e, al tempo stesso, l'evoluzione della moto che guidano. C'è poco tempo e si decide di girare un'ora in più, ma spietata, la pioggia cade ancora, fortissima. Stop forzato e tutti a casa!Al proposito c'è da chiedersi che risparmio ci sia venire fino qui per girare un giorno e mezzo, ma chi comanda ci ha abituato a decisioni bizzarre, soprattutto negli ultimi anni. Bene, torniamo a quello che si è visto oggi. In pista c'è un Rossi semplicemente già pronto per il mondiale. Se ci fosse il "pronti via" domani, sarebbero cavoli amari per tutti. Il pilota, per nulla distratto da rally, formula uno e chiacchiericcio di mercato, guida come sa e dimostra di non conoscere il termine pietà. Non sbaglia una virgola, una curva, una mossa tecnica ed è pronto a godersi una vacanza in Thailandia, giusto premio per la bella sessione. La sua Yamaha non è da meno. La M1 durante l'inverno è cambiata pochissimo rispetto al 2009 ed è già pronta. Casey Stoner ha girato con il tempo di 2'01.320
Alle spalle, ma a quatto decimi, c'è Casey Stoner con la Ducati soft versione 2010. Il bing bang l'ha addolcita e lo si vede dai piazzamenti più che dignitosi di Hayden e Espargaro, giovanotto molto tosto che ha già in mano la MotoGP. Non male il deb Barbera, mentre Kallio è l'unica nota stonata in casa Ducati. Ha fatto scalpore, e non si capisce bene perché, la dichiarazione di Rossi che ha detto di aver "tagliato i fili" a Lorenzo. Per lo spagnolo non più dati condivisi, quindi. Ma la Yamaha ha una banca dati basata sugli anni precedenti che non ha rivali e, come non bastasse, motoristi in comune, elettronici condivisi, uomini delle sospensioni, anche loro appartenenti alla stessa famiglia. E poi Lorenzo è un campione, non un bambino che ha bisogno di un tutore e maestro. Jorge, terzo a 7 decimi, è uno dei grandi rivali di Rossi, poche storie, ed è uno che cammina forte, con le proprie gambe. Pedrosa e la Honda sono più dietro, ma non di tanto e c'è un perché. La HRC ha portato una moto decisamente molto diversa da quella dello scorso anno, sulla quale c'è molto più da lavorare rispetto alla Yamaha, quindi c'è stato un po' di ritardo nel trovare il top (a occhio la moto è ancora da interpretare al meglio), ma Dani, finalmente alle prese con un precampionato privo di problemi fisici, ha preso la direzione giusta. Stupisce, ma fino ad un certo punto, il quinto tempo di Spies. L'americano è tra i candidati a seguire la scia dei fantastici quattro che, anche oggi, e senza nessuna pietà, sono davanti a tutti. Ben, arrivato alla vigilia del test un po' rintronato dal fuso orario (gli americani certe cose non le imparano mai) ha un distacco importante, un secondo e 3, ma fa già meglio di Dovizioso che però gira con costanza e sembra aver trovato una moto adatta al suo stile di guida. Gli States festeggiano con altri due piloti nella top 8 della classifica: Edwards (che ha dichiarato di guidare una delle migliori Yamaha Moto GP di sempre) e Hayden che beneficia della maggior trattabilità della Ducati. Una moto ideale da seconda guida e meno per un solista folle come Stoner? La domanda, per nulla stupida, è di un collega e fa pensare. Magari però è solo un'impressione e Stoner farà "i numeri" anche con la GP 10. Vedremo. In Casa Suzuki ci sono due verità: la moto nuova non sembra male, ma Capirossi è costretto a lavorare come un bracciante. Deve provare una marea di particolari di motore, ciclistiche diverse e ha poco aiuto da Aoki (che come collaudatore ha idee e stile di guida molto diversi da quelli di Capirex) e un compagno di squadra, Bautista che va in giro per la pista con molta flemma. Melandri è il primo dei privati Honda, dopo la disastrosa giornata di ieri. Lui e la squadra sanno di essere ai primi passi con una moto nuova, ma il ravennate ha l'esperienza giusta per riuscirci. Simoncelli è stato bravo: dopo la caduta, nonostante le ferite, è tornato in sella e ha migliorato il suo tempo. Certo, è ancora lontano dal gruppo, ma la combattività c'è. Di sicuro il suo approccio alla Moto GP non è dei più facili, per ora. Adesso le moto vanno dentro le casse che verranno stivate in un magazzino qui a Sepang in attesa di girare di nuovo a fine mese, il 25 e 26. Certo che un'altra giornata di prove si poteva fare…
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