Test SBK in Australia

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cricchetto21
view post Posted on 22/2/2010, 19:52




A Phillip Island i test si chiudono con Fabrizio in pole e altre quattro 1198 fra le prime sei moto più veloci. Ma l'Aprilia è un missile e Max fa il furbo

Phillip Island – A prima vista non sembrerebbe esserci storia. Nella giornata finale dei test Superbike a Phillip Island la Ducati ha piazzato cinque moto nelle prime sei posizioni della lista dei tempi. Comanda Michel Fabrizio inseguito da tre privati – Byrne, Smrz e Checa – mentre Noriyuki Haga, da sempre poco incline a cercare il limite nei test, è sesto. Il maghetto della Romanina ha girato in 1'31"650, due decimi sotto il primato ufficiale realizzato da Corser nel 2007 con la Yamaha.
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Michel Fabrizio vola in riva al mare dall'altra parte del mondo




“ Un dato eloquente: l’Aprilia è stata nettamente più veloce di tutti con Biaggi transitato a 314,3 km/h ” Invece, andando a leggere tra le righe di queste due bollenti giornate di collaudo, si scopre che l'Aprilia e Max Biaggi non sono così lontani come un banale ottavo tempo (1'32"474) lascerebbe supporre. L'ex iridato ha tenuto un passo sostenutissimo replicando tante volte (e con una certa facilità) la sua migliore prestazione. Le vibrazioni che il primo giorno avevano rallentato la RSV4 in ingresso curva sembrano sotto controllo e, pur non avendo coperto l'intera distanza di gara (22 giri), la squadra ha tratto buone indicazioni anche riguardo la gestione della gomma. Il potenziale Aprilia è confermato anche dal sostanziale progresso di Leon Camier, balzato dal 20° tempo di domenica (mai vista Phillip Island) al nono, ad un soffio dal compagno di squadra. Biaggi ha portato a termine con successo il collaudo del nuovo motore con distribuzione ad ingranaggi e nelle prossime giornate di vigilia il direttore tecnico Luigi Dall'Igna deciderà se utilizzarlo in gara già domenica oppure rimandare il debutto alle prossime gare in Europa. La lista delle velocità massime registrare nelle due giornate di prova è eloquente: l'Aprilia è stata nettamente più veloce di tutti con Biaggi transitato a 314,3 km/h, davanti alla Yamaha (Toseland 311,6) e alla Ducati che con Fabrizio non è andata oltre 310,7. Più indietro le altre: la Suzuki ha fatto 309,8 con Haslam, la Honda 308,0 con Rea, la Kawasaki 307,1 con Sykes. La BMW più veloce è stata quella del privato Andrew Pitt, 306,3. E' vero che le gare non si vincono in rettilineo ma questi dati dimostrano che a Max non mancherà lo spunto per attaccare gli avversari.
Le altre quattro cilindri invece non hanno impressionato. La Honda resta in agguato con Rea autore del quinto tempo, ma il nordirlandese non ha prodotto lampi. Torna nei ranghi anche la Suzuki Alstare con Leon Haslam, terzo domenica, ma settimo alla fine. Il britannico è velocissimo ma, visto in pista, sembra costantemente sul punto di essere lanciato in orbita dalla K10. Facile immaginare che la squadra capeggiata da Giacomo Guidotti abbia sfruttato la seconda giornata per rendere la moto più facile da condurre.
La BMW si è data una scrollata che ha portato Xaus (11°) e Corser (13°) a ridosso della top ten. Più della posizione conforta la prestazione: lo spagnolo ha ridotto il divario dalla Ducati a poco più di un secondo, non è molto ma già meglio rispetto al disastroso bilancio della prima giornata. La Kawasaki invece continua a navigare nelle retrovie: l'impegno è cospicuo ma i risultati ancora non si vedono e se un talento come Chris Vermeulen è relegato in sedicesima posizione, per giunta sul saliscendi di casa, significa che c'è ancora tanta strada da fare.
Il potenziale tecnico delle squadre sembra abbastanza delineato: Ducati da battere, Aprilia vicinissima, Honda e Suzuki outsiders e le altre a rincorrere. La variabile sono i quattro privati Ducati (Byrne, Smrz, Checa e Lanzi) che hanno dimostrato di potersi inserire molto avanti in classifica, perfino in zona podio. Un problema in più per le quattro cilindri, ma anche per la Ducati ufficiale…
Adesso tutti in spiaggia. Da venerdì mattina si comincia a fare sul serio.
 
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