Monza – Badovini ci teneva particolarmente a vincere a Monza, lo aveva dichiarato e ha centrato l'obiettivo con una superiorità che nessun avversario ha messo in discussione. Partito bene, con Barrier a ruota, ha girato costantemente più forte degli avversari e stabilito il primato della pista in 1'46"433, due decimi meglio del pur bravissimo Michele Magnoni che ha inserito la sua Honda fra tre BMW.
Ayrton Badovini in burn-out
Sarebbero state quattro le S1000 RR ai primi cinque posti dell'ordine d'arrivo, se Barrier non fosse scivolato dopo tre giri in seconda posizione, sostituito da Magnoni. Grande soddisfazione, ovviamente, al team BMW Italia, non solo per la quarta affermazione consecutiva di Badovini, che ormai sa di monopolio, (a proposito, la S 1000 RR è attualmente la maxisportiva più venduta in Italia – c'è un collegamento?) ma anche per il recupero di Beretta, secondo pilota della squadra italo-tedesca, che a Monza è salito sul podio al terzo posto dopo aver condotto una gara intelligente e veloce dimostrando di aver finalmente assimilato la guida della quattro cilindri di Monaco.
Al quinto posto si è classificato Petrucci con la Kawasaki del Team Pedercini; in realtà sotto il traguardo finale prima di lui era passato Berger, poi retrocesso in decima posizione per una penalizzazione inflittagli per taglio di chicane.
